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La differenza con altri strumenti
Molti confondono i protocolli karmici con meditazioni o preghiere, ma non hanno nulla a che vedere con questo.
La meditazione calma la mente; la preghiera innalza l’anima; sono strumenti preziosi, ma restano generali.
Un protocollo, invece, non consola e non rilassa: agisce.
È un atto mirato, che apre un portale energetico collegato a un nodo preciso della tua storia karmica.
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Perchè utilizzo protocolli?
Un protocollo non lavora sul benessere momentaneo.
Lavora sulla memoria che blocca.
Quando lo attivi, non stai chiedendo pace interiore: stai entrando in un processo che porta alla luce ciò che era nascosto e lo restituisce alla memoria universale.
Ogni protocollo è una chiave che
apre → lascia uscire → chiude.
Ogni protocollo è personale.
Non esistono protocolli standard, uguali per tutti, ma nascono da ciò che la tua storia rivela e dal momento che stai vivendo.
Per questo motivo un protocollo non può essere copiato né improvvisato: è un atto unico, che appartiene solo al tuo percorso.
Richiedere un protocollo significa attraversare una soglia, iniziare un cambiamento.
Non è mai un gesto neutro e chi lo riceve si assume la responsabilità del passo che sta facendo: aprire un portale karmico, guardare dentro, restituire.
Per questo lo affido solo a chi è pronto, e mai per curiosità o per gioco.